PrESENTATA A TORINO LA GUIDA TRE BICCHIERI 2019

Torino - 30/10/2018 Dopo Roma e  Napoli alcuni dei vini che hanno conquistato  i Tre bicchiere della Guida vini 2019 del Gambero Rosso si sono potuti degustare a Torino  martedì 30 ottobre 2018 negli eleganti  spazi di Palazzo Copernico. Organizzazione perfetta con i vini a disposizione del pubblico e degli operatori del settore in  tre sale diverse : una prima per i vini rossi, una seconda per i bianchi e una terza per le bollicine. In tutto 59 etichette tra quelle che hanno “conquistato”  i Tre bicchieri. Difficile sempre capire alla fine della fiera ( se non si studia la Guida) quanti  sono in tutto  i vini che vengono premiati con i Tre bicchieri. "Gli eletti" infatti vengono insigniti di tale titolo regione per regione  e in tempi diversi. Comunque oltre ai 59 presentati a Torino c'erano anche più alcuni vini non premiati portati in assaggio per l’occasione dai  produttori presenti. Tra i rossi mi ha sorpreso per eleganza e bevibilità  il Primitivo di Manduria- Zinfandel Sifarosa Terra nera 16tre bicchieri) una Barbera delle Tenute Tenaglia ( eppure apprezzata da molti degustatori in sala boh!)  azienda premiata per il Grignolino del Monferrato Casalese  2017 che pur pulito non mi ha entusiasmato per nulla. Poi  non solo Brett. Sporco, (zolfo e uova marce… non so se era solo quella bottiglia… lo spero)  il Caburnio 14 Tenuta Monteti.  il  In sala 2 ( quella dei bianchi) a parte il solito premiato Chardonnay Cuvèe di Bois di Costantino Charrere che è sempre “piacione” e con il giusto legno, mi ha entusiasmato il Sauvignon Collio 2017  Tiare di Roberto Snidarcig un 13%  poco  stucchevole, buono. In sala tre quella riservata alle bollicine ( che ho degustato per prime) buono ( anche se per un pas dosè me lo aspettavo più secco) il Franciacorta  Riserva 33 ( 2011) Ferghettina.


CI HA LASCIATI UMBERTO CARLOTTO

Ora (BZ) - 28/12/2018- E' mancato alla veneranda età di 105 anni Umberto Carlotto, papà di  Ferruccio  e  nonno di Michela  Carlotto che  in Alto Adige producono un grande  Pinot Nero. Umberto, uomo distinto ed elegante aveva compiuto 105 anni  e aveva lavorato fin da giovane  in vigna , soprattutto a Mazzon  sopra Egna (Bz) . Ricordo che amava molto il vino, sopratutto  la Schiava. “ Se bevi  solo quella campi cent’anni” amava dire a tutti . E lui i 100 gli ha pure superati .  Ciao Umberto riposa in pace


TORINO BEVE BENE 2018

Torino21/10/2018-  Scusi se mi permetto, il suo vino è brettato.  E’ voluto, oppure è un incidente di percorso? “ Come dice, non capisco . Nessuno mi ha mai fatto questa domanda. Non so proprio.” Signora scusi, guardi che il suo vino secondo me è affetto da  Brettanomyces . “Non so è mio marito che si occupa della vinificazione. Aspetti che chiedo.. No, mi dice di no”. Va bene grazie! Ancora  tanti, forse troppi i vini “brettati “ a “Torino Beve Bene” , la giornata del vino naturale andata in scena domenica 21 ottobre ( presenti  vini da agricoltura biologica certificata, biologici, biodinamici, natur, biodinamici autocertificati dal produttore, da associazioni varie , da distributori e chi più ne ha più ne metta.. Dico troppi perché per avvinare appunto).... il bicchiere rimane lo stesso impregnato  di cavallo , sudore e stalla per " colpa" dei vini brettati da paura! Al quale molto spesso ( ed è stato il caso di ieri a Torino beve bene) si può anche aggiungere  il fumo dei tanti che si vanno  a fare una “siga “ fuori , senza chiudere la porta che da sulla sala degustazione.  Va beh, non tutti i gusti i nasi e i palati sono uguali ci mancherebbe! Alla maggior parte dei presenti a queste degustazioni va bene così! Abbiamo preso atto.  Comunque “ Torino Beve bene” ha avuto il suo grande successo. Ben promossa e organizzata con i banchi d’assaggio presi letteralmente d’assalto da centinaia di persone dall'apertura sino alla chiusura della manifestazione. Anche molti giovani che hanno potuto “ scatenarsi” tra ben 70 produttori più una  serie di distributori. Personalmente, se devo dirvela tutta non ho trovato un vino che mi abbia entusiasmato da dire lo voglio, ma ho apprezzato molti  vini puliti o quasi. Tra questi senza dubbio un paio di etichette delle Cantine Castello Conti (NO)- autocertificati- di cui un Flores 2016 ( Nebbiolo) elegante e pulito. Un po’ meno il Boca 2015, ma bevibilissimo. Tra quelli da agricoltura biologica certificata un buon Vermentino 2017 toscano della Società agricola Camigliano pulito e fresco. Tra i rossi puliti quelli di Crotin 1897, Barbera “La Martina” e una Fresia e un Grignolino pulito  elegante con una singolare dolcezza .  Sempre della stessa azienda  anche un bel “bollicine” rosè “ Nautilus” e un bianco da uve Bussanello. Anche le Bollicine di Divella (BS) metodo classico ( autocertificata) le ho trovate piacevoli e pulite sia Pinot nero e Chardonnay che il  Blanc de Blanc solo Chardonnay. L’alto Adige- Sud Tirol era presente con Urban Plattner ( autocertificato) con un Pinot noir molto buono come tutti i suoi bianchi , mentre una Schiava riserva ( tanto di cappello per la riserva associata a un vitigno che merita ) 2012 non era pulitissima ( un pochino di Brett). Non mi hanno poi spaventato alcune ossidazioni volute su due Timorasso di Ricci Carlo Daniele (AL) con il quale si sono potute scambiare anche due parole sui micidiali Brettanomyces.  E poi ancora buono ( ma lo avevo già provato anni or sono con forse meno solfiti-zolfo pungenti al naso) l’uvaggio Pinot- nero e Petit rouge di Le Vieux Joseph ( AO) –( autocertificato-) e un Sauvignon 2016 particolare e pulito della Vitivinicola Caire e Angelino Ottiglio ( AL) come  il Sangiovese in purezza ( aimè non ricordo l'annata) di Paolo e Lorenzo Marchionni azienda di San Martino La Palma (FI) certificato biologico. (a.m.)


NELLA RIVIERA DI LEVANTE CON I VINI DI PINO GINO

Lavagna(GE) settembre 2018

L'azienda PinoGino si trova in frazione Missano (Castiglione Chivarese) .  Qualche mese fa al circolo Ca Berti (Fontanagorda) si è cenato con degustazione dei  vini  di questo produttore. Aimè non sono potuto andare. Beh, ora in questo settembre 2018 bello e caldo finalmente a Cavi di Lavagna ( precisamente a Cavi Borgo… delizioso..) in un ristorante dove si mangia molto bene (Ca'Melia- Il bottegone…provate i tagliolini ai frutti di mare e la focaccia al formaggio) dopo tanti anni ho potuto riassaggiare alcuni suoi vini annata 2017. Il Bianco Colli del Genovesato da uve Bianchetta , Bosco e Vermentino ( 11 euro al restaurant) semplice ma strepitoso e un Vermentino 2017, buono ma un po’ stucchevole. Forse per il suo frutto un pochino esagerato a scapito della sapidità ( Genovesato di sapidità  ne ha da vendere..). E anche troppo alto di gradazione ( 14,5) per i miei gusti. La prima volta che ho assaggiato un vino di Pino Gino erano gli anni Novanta e fu un Ciliegiolo che trovai più che  ottimo e una Bianchetta da bersene una damigiana. Poi questo produttore si è come dire sempre più “ raffinato” ed è diventato più che conosciuto. Mantenendo comunque il suo talento  soprattutto con i vini più “semplici” sempre puliti ed eleganti. 


BAROLO BOYS 2018 UN SUCCESSO

Monforte  Barolo Boys di quest''anno in scena dal 17 al 20 maggio 2018 a Monforte d'Alba ha registrato grande affluenza di appassionati provenienti da tutto il mondo intenti a degustare, oltre agli sempre più eleganti Baroli della zona anche ottime etichette Altoatesine e Stiriane. Ma anche alcuni Taurasi dell'Irpinia. Queste erano infatti le regioni ospiti a questa importante manifestazione apertasi con una cena servita al ristorante Moda di Monforte. Qui cinque giovani chef ( Sara Bordin,Markus,Peintner,Markus Sattler, Marco Contrada e Paolo Meneguz, hanno proposto alcuni loro piatti accompagnati da una "serie infinita" di Barolo monfortini e da una serie di altri vini delle regioni ospiti. Molto piacevole e di una precisione... e piacevolezza assoluta il piatto di Markus Peinter chef di Ussengo ( Val Pusteria) che ha presentato Salmerino della Val di Passiria, rape rosse, mele. Buoni anche i Tortelli di stracotto al Taurasi, piselli e mandorle di Marco Contrada, chef della provincia di Avellino. Tra i vini rossi uno strepitoso Nebbiolo Superiore Tita 2014 e un eccellente Barolo Reva 2014. Tra i bianchi altoatesini non poteva mancare il singolare Sauvignon Voglar di Peter Dipoli 2014 ,una garanzia, come il bollicine Pas Dosè di Haderburg che ha "aperto le danze"(a.m


LE GIORNATE DEL PINOT NERO 2018 ORGANIZZAZIONE PERFETTA

Egna (BZ) Alle "Giornate del Pinot nero", la manifestazione andata in scena  in SudTirol nei comuni di Neumarkt ( Egna) e Montan ( Montagna) dal 05 al 07 maggio 2018 sono stati messi a confronto decine di Pinot nero ( quest'anno erano 83 provenienti da varie regione d'Italia con una " finestra" fuori concorso di altre 20 etichette dello stesso vitigno provenienti dall'estero- tutti in degustazione al pubblico al costo di 25 euro) un plauso a " Top of Pinot nero" l'incontro dove si sono potuti degustare dieci Pinot noir di annate diverse ( alla fine erano 9 perchè un produttore è mancato) e dove ho potuto godermi uno strepitoso Gottardi Riserva 2014 ancora di quelli " firmati" Bruno Gottardi. Complimentiagli organizzatori anche per la tavola rotonda " Il Pinot nero in Alto Adige: dalla riscoperta al successo che si è tenuta lunedì 7 maggio. Il Gottardi 2004 per il sottoscritto è stata solo una conferma in più di quel Blauburgunder che ho amato tanto ( posseggo comunque ancora qualche 2000, un 2000 riserva  e qualche prezioso 2001) sino all'annata 2009. Purtroppo il grande Bruno Gottardi ci ha lasciato anni or sono... I suoi Blauburgunder più che mai dovrebbero, a mio giudizio, ( poi ognuno di noi ha i suoi gusti personali.. le sue idee ..non si discute.) dovrebbero far da riferimento a chiunque si avvicini al Pinot nero altoatesino. E forse gli stessi Pinot nero "made" Bruno Gottardi ( anche se sono passati anni e sono cambiate molte condizioni...) dovrebbero comunque far riflettere anche molti " addetti ai lavori". E cioè quegli enologi bravi e stimati  che oggi realizzano con grande successo i " top" Pinot nero altoatesini. Assaggiando queste ultime annate, compresa la recente 2015, sono convinto che alcuni lo stanno facendo.

IN SALA DEGUSTAZIONE Al di là dei primi 10 classificati, tutti altoatesini e tutti da manuale ( complimenti agli enologi...) tra gli oltre 80 + 20  esteri Pinot nero che ho trovato più interessanti al banco degli assaggi di questa importante manifestazione nazionale ci sono quello di Ferruccio Carlotto ( uve Mazzon e tipicità) Castel Juval ( un gran bel bere 13% tipicità Val Venosta) Stachlburg riserva ( bio pulito semplice elegante tipicità Val Venosta il 2014 era ancora di più buono di questo 2015) Borgo dei Possessi "Paradis Plus" ( Trentino che non conoscevo) Segni di Langa di Gian Luca Colombo ( un Pinot piemontese " alla nebbiolino" forse un pò troppo sapido ma buono di un giovane enologo emergente). Tra i poco puliti: Brunnenhof, Sandbichler, Mason Manincor (Brett. da manuale per il Mason.. sempre pulito e molto buono non ci volevo credere) SchossKellerei-Dellago, Maso Elisi (brett.) Cantina sociale Avio -Affinato ( brett.) Opificio Pinot nero Marco Buvoli(brett.), Russolo " Grifo nero" ( brett.) Mazzolino " Noir" Oltrepò( brett. da manuale), Casteldelpiano " Malampo" Toscana ( Brett. da manuale) Fortuni Podere Fortuna Toscana( riduzione da manuale) Montaudo Toscana ( brett.) Vallepicciola " Boscolungo" toscano ( brett. da manuale) Domaine Roy-Jacquelin Pommard 1 cr ( brett.) Domaine Mochel Alsazia ( brett.) Edoardo Miroglo Soli Nova Zagoria ( brett) ( a.m.)